1. |
Montparnasse
06:03
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Avvolto dagli sgarbi di quest’anno assai bisesto
Capone al ristorante dice al garçon “tieni il resto,
compraci uno sgorbio del nostro bel commensale”
“Signor Amedeo, io La prego di non dargli ascolto
lui sarà ricco ma Lei è un’anima d’artista acerbo”
Anna intervenne e lui la invitò presto a Montparnasse
Le disse “il mio atelier tratta solo roba di classe”
Ho provato ad ignorare quello che mi fa pensare
Di modernismo non ne voglio più sentir parlare
Gli acrobati sul filo questo ed altro san giostrare
Ho preso sonno all’alba, domattina non tardare
Solo due linee bastano
Un bel ritratto ma lo sai
Che il cane di Dalì
Non era poi così andaluso
E tu che Reed a Bowie
Due volte diede sul muso
La bella Lady Akhmatova di Modigliani musa
Da Mosca a Parigi volava per fargli le fusa
Al suo vero marito questo più di un po’ pesava
Sfiorandosi i capelli due escrescenze già sentiva
Anna gliele regalerà
Su di un taccuino annoterà
I fili d’erba i fuochi
E tutte quelle mattonelle
Appunti giovani
Delle sue pagine più belle
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2. |
Donna
03:11
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Donna
Chissà cosa si nasconde dietro quella
Gonna
Così strano che tu sia già stata
Nonna
La vita s’incammina dentro te
Sguardi
Descritti in missive da novelli
Bardi
Sfiorarono quelli di chi vide Gari-
Baldi
E tante famiglie hanno visto crescere
Corri salpa su
Rema un po’ di più
Eva disegna
I vestiti che portavi sempre tu
Giulia sa
Un suo schizzo a china ha il tuo naso all’insù
Mirko se
Suona al piano il vostro primo pezzo jazz
Paolo no
Lui legge fumetti
Donna
Chissà cosa si nasconde dietro quella
Gonna
Così strano che tu sia già stata
Nonna
La vita s’incammina dentro te
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3. |
Canzone Alla De André
03:07
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E questa è la canzone
alla De André
che io scrivo perché
non ho niente da fare
Volano gli anni volano
eri qui con me
ora ceno da solo
a due passi dal mare
Dove ci scambiavamo baci e ferite
lungi da sguardi di persone amiche
tuoni e zanzare venivano giù
più di loro mi colpivi tu
E questa è la canzone
alla De André
che ti ritorna in mente
con tempismo perfetto
Sola nella tua stanza
erano le tre
di sogni t’inebriasti
rovistando nel letto
Lì ve ne davate graffi e reliquie
dopo l’amore e l’ennesima lite
poi bimbo vostro non ce ne fu più
ma in cuor tuo si chiamava Gesù
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L'Omino e i suoi Palmipedoni Palermo, Italy
L'Omino, nome d’arte di Riccardo Pusateri, nasce nel 2015 da un crogiolo di influenze disparate e labirintiche che trovano la sintesi in un cantautorato post-moderno talmente semplice e diretto da sfociare nell'estremismo. Nel suo percorso umano e artistico, L'Omino ha coinvolto i suoi Palmipedoni, esponenti a vario titolo dell'aura musicale che anima la città di Palermo. ... more
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